Libere dai segreti

Le storie raramente finiscono nel modo previsto, è una lezione che ho imparato facendo l’insegnante di inglese al liceo. Una delle tragedie più sorprendenti per me è stata quella di un romanzo classico americano in cui un predicatore di nome Arthur è appassito fisicamente perché viveva sopraffatto da un segreto. La sua triste storia sarebbe potuta finire in modo molto diverso, se solo non avesse nascosto il suo peccato e straziato la sua anima, tenendosi il peso della colpa e della vergogna che hanno distrutto la sua vita.

Questa storia dolorosa era un’opera di fantasia, ma la narrazione spesso si ripete nella vita reale. Il nemico vuole tenerci in schiavitù dell’autocondanna, sa che la macchia del nostro peccato non può essere cancellata se continuiamo stupidamente a tenere il nostro cuore lontano dalla luce della grazia di Dio. Il padre della menzogna ci dice che non dovremmo mai svelare la verità e confessare il nostro peccato a Dio, ma nasconderci da Dio ci porta solo a soffrire di più.

Il re Davide ha avuto il cuore spezzato perché non era riuscito ad obbedire pienamente a Dio. Dopo essersi rivolto a Lui con pentimento, scrive questo salmo, frutto della sua esperienza personale, per aiutarci a evitare di commettere il suo stesso errore. Quando ha cercato di nascondere il suo peccato a Dio viveva nell’agonia, e il suo desiderio era che nessun altro vivesse inutilmente con una tale angoscia e disperazione. Ci descrive un tormento fisico che ha compromesso ogni cellula del suo corpo e lo ha portato a un esaurimento totale; ma la sofferenza fisica era in realtà solo un sintomo della miseria emotiva e mentale che lo consumava da dentro. Il peccato non confessato è una forza maligna che ci avvelena e ci porta alla morte.

Confessare significa che siamo d’accordo con Dio, che ci addoloriamo per il nostro peccato, ci allontaniamo dalla nostra deliberata ribellione e decidiamo di allineare la nostra vita alla verità di Dio. Nei nostri cuori inizia la trasformazione quando: 

  • Riconosciamo di aver disobbedito a Dio.

Davanti a te ho ammesso il mio peccato…” (Salmo 32:5a)

  • Smettiamo di nascondere il nostro peccato.

“... non ho taciuto la mia iniquità...” (Salmo 32:5b)

  • Diciamo la verità e allineiamo la nostra vita a ciò che onora Dio.

“… Ho detto: “Confesserò le mie trasgressioni al Signore…””. (Salmo 32:5c)

Confessare il nostro peccato ci dà la libertà di avere comunione con il Padre celeste. L’eroe della nostra storia è Yahweh, che sempre ci redime e cerca di ripristinare ciò che è rotto nella nostra vita. Quando smettiamo di ribellarci fuggendo da Dio, Egli prende il nostro senso di colpa, la nostra vergogna e la nostra paura e li sostituisce con la Sua gioia, la Sua pace e il Suo amore. Il peso del nostro peccato viene rimosso e possiamo vivere pienamente la vita abbondante che Lui ha progettato per noi.

Amica, cercare di nascondere il peccato porta solo al rimpianto, ci aspettiamo di dover affrontare una dura punizione e la vergogna per la nostra disobbedienza, ma il Signore scrive le storie diversamente.

Dio ci vede con occhi di misericordia e se Gli chiediamo perdono non manca mai di coprirci con la Sua misericordia. Quando ci apriamo a Dio e confessiamo il nostro bisogno della Sua grazia, le nostre vite piene di sensi di colpa si trasformano in storie di gloria.

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