La storia più bella

Amo vedere il cuore di Dio per gli umili e i poveri attraverso le Scritture. La sua instancabile ricerca è evidente in ogni libro ma in Luca 2 avviene qualcosa di spettacolare che non possiamo perdere. 

Innanzitutto, cerchiamo di capire come dovevano essere i pastori in quel periodo. Erano sporchi, puzzolenti e considerati i più umili della classe operaia, forse erano anche adolescenti che non avevano nulla. 

Detto questo, il fatto che gli esseri celesti si siano presentati a questi insignificanti giovani della classe operaia e che uno dei primi annunci della nascita del Salvatore sia stato fatto proprio a questi, dice qualcosa di incredibile sull’intenzione e sul cuore di Dio verso l’umanità. 

Perché è importante? 

La nascita di Gesù, il dono eterno della presenza di Dio, del perdono e della salvezza, non era solo per la classe sacerdotale e ricca, ma è per tutti. È soprattutto per i poveri, per la classe più bassa e per i bambini. Luca scrive: “L’angelo disse loro: ‘Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà” (2:10). 

Posso solo immaginare come questo momento abbia cambiato le loro vite. Sappiamo che i pastori avranno mostrato segni di paura, dato che l’angelo ha riconosciuto il loro timore, ma credo che questa sia stata anche accompagnata da stupore e meraviglia quando gli angeli si sono presentati cantando! 

A proposito di canto, vi siete mai trovati a canticchiare una canzone che non riuscite a togliervi dalla testa? Anzi, non ricordate nemmeno dove l’avete sentita! Lo ammetto, mi succede spesso. Comincio a cantare una canzone a caso e i miei figli mi ricordano che la canzone che ho in testa era stata suonata in un negozio in cui eravamo stati prima. Mi chiedo se i pastori abbiano mai dimenticato la melodia che gli angeli cantavano quando si presentarono nel campo quella sera, la sera che segnò la loro vita per l’eternità. 

Immagino che i pastori non abbiano mai dimenticato nulla di quella notte. Il Dio dell’universo non solo li ha visti, ma si è preso il tempo di portare una BUONA NOTIZIA, anche a loro. Le storie che hanno raccontato da quel momento in poi hanno certamente avuto un impatto sulle generazioni. Il Vangelo cambia vite e tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere nel raccontare questa storia.

Il Signore è così compassionevole, vede gli emarginati, le persone sole e con il cuore spezzato. È un padre per gli orfani e un difensore per le vedove, governando nella sua santa dimora (Salmo 68:5). 

Il periodo natalizio può essere pieno di gioia e tristezza per molte persone. Io ci sono passata. So come ci si sente. La mia speranza è che quest’anno la storia dei pastori, che forse hai sentito per tutta la vita, ti colpisca in modo diverso. Questo passo delle Scritture ti ricorda che sei importante. Quando gli altri se ne vanno, Dio arriva. Dio viene da te. È venuto dai pastori proprio dove si trovavano, e oggi fa lo stesso per me e per te. 

Le canzoni di Natale ci ricordano che Gesù è per ognuna di noi. Siamo state scelte e salvate e la nostra speranza si trova in lui. Non l’abbiamo guadagnata. È un dono. 

Cosa farai con questo dono? 

Posso incoraggiare tutte noi a vivere con coraggio per Cristo e a credere che possiamo avere un impatto sulle generazioni a venire? Ognuna di noi ha un ruolo da svolgere. Una storia di Dio da raccontare. Una canzone da cantare. 

Ogni ginocchio si piegherà. Gesù è il Re!

Kelli Trontel



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