La guida fedele di Dio

Fino a ora, nel corso della Bibbia, abbiamo visto Dio come il creatore, colui che ha creato Adamo e Eva a sua immagine. Ciò nonostante, essi hanno velocemente rifiutato Dio e di sono girati verso il peccato.

In seguito, Dio ha donato speranza tramite la promessa di mandare un Salvatore che avrebbe salvato tutti dal peccato. L’umanità ha poi continuato a scegliere la propria strada, con la storia di Noè e l’arca, per esempio, vediamo il giudizio ma anche la grazia di Dio. Comunque, dopo tutto questo, i popoli hanno cercato la propria gloria costruendo la torre di Babele. Sembra un ciclo infinito in cui gli uomini si ribellano a Dio che mostra loro grazia.

Leggendo il capitolo 12 di Genesi, però, attraverso la storia di Abramo scorgiamo un cambiamento pieno di speranza. Dio ha chiamato Abramo e lo ha invitato a vivere una vita piena di fede e obbedienza. Non aveva nessuna ragione umana per cercare queste cose, anzi, farlo sarebbe sembrato essere stupido. Ma Dio, che è onnisciente, ha chiesto ad Abramo di far fare alla sua fede un passo in più e lasciare tutto ciò che conosceva e aveva per il bene di ogni persona, non solo la sua famiglia e la sua casa.

Dio, nella sua bontà, non gli ha chiesto di fare questo passo senza anche rivelargli perché doveva farlo. Il Signore ha rivelato ad Abramo che aveva un grande piano, dicendogli: “Io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione.” (v.2)

Ma alla fine la questione non è fare di Abramo una grande nazione bensì la benedizione che Dio donerà attraverso la sua fede usando lui e le generazioni future.

Dio avrebbe fatto sì che la salvezza per ogni persona di ogni nazione, tribù e lingua passasse attraverso Abramo e le sue generazioni.

Nella nostra vita fedele di tutti i giorni vorremmo avere l’immagine completa del cammino che Dio ci sta chiedendo di percorrere, così almeno sapremmo cosa stiamo facendo! Adesso noi sappiamo ciò che Abramo non sapeva mentre seguiva il Signore: il Liberatore, il nostro Salvatore, sarebbe arrivato come conseguenza della obbedienza che Abramo ha avuto nel lasciare il proprio paese e seguire Dio. Spesso però ci troviamo nei panni di Abramo, senza sapere la fine della storia che Dio sta scrivendo.

Forse è una questione di fiducia. Considera come diciamo ai nostri bambini di non parlare, seguire o prendere qualcosa da uno sconosciuto, che è chiaramente una buona cosa da insegnare.

Lo stiamo facendo per la loro sicurezza e per far sapere loro cosa è buono e cosa no. Seguire Dio non dovrebbe sembrare come seguire uno sconosciuto che incontriamo per strada. Siccome ci fidiamo di nostro padre e gli diamo la mano seguendolo ovunque così dovremmo fare con Dio perché abbiamo un legame fondato su fiducia e amore.

In questi versetti di Genesi vediamo che Abramo aveva un rapporto stretto e personale con Dio. Molte volte nella Bibbia troviamo che Dio parlava con Abramo, dato che lui seguiva fedelmente suo Padre.

Con il passare del tempo Abramo impara a conoscere Dio. 

La testimonianza della sua comprensione della natura di Dio emerge in due episodi distinti, in cui Abramo innalzò un altare come gesto di adorazione. Grazie alla fedeltà di Dio, Abramo nutriva fiducia in Lui e proseguiva il cammino, passo dopo passo, anche quando il futuro restava avvolto nell’incertezza.

Attraverso intimità e una buona relazione con Dio, con la sua Parola, il suo Spirito, e camminando insieme a quelle persone che siamo sicuri che hanno come noi l’obbiettivo di vivere obbedendo a lui. L’esperienza con Dio crea una linea basata sulla fiducia per guidarci in ciò che non conosciamo.

Mi auguro che possiate cercare nella vostra giornata la fede di Abramo e che possiate camminare con obbedienza e fede sperimentando proprio come lui: che siamo state benedette affinché possiamo essere di benedizione ad altri in modo che la nostra gioia possa aumentare.

Claire Marshall

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