Oggi conosciamo meglio Karen Tatriele,
Traduttrice, Milano
“Amore è addomesticare la propria volontà per fare il bene.” (Anonimo)
Mi chiamo Karen, sono una ragazza diciottenne metà olandese e metà napoletana, ma abito a Milano da quando sono nata.
Ho da poco concluso il mio percorso scolastico, diplomandomi al liceo linguistico con il massimo dei voti; quest’anno però, Dio mi sta guidando verso un percorso di ricerca biomedica, materia che non ho approfondito durante la mia carriera scolastica.
Ma Dio sa. Sa tutto quello di cui abbiamo bisogno e conosce tutte le nostre potenzialità. Lui ci incoraggia anche a chiedere quando siamo mancanti: «Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data.» (Lettera di Giacomo 1:5)
Dio conosce la mia ansia e sa anche quanto intralci il nostro rapporto. Ho molti versetti rassicuranti attaccati ovunque in camera, leggo la Bibbia e cerco di pregare il più possibile per essere rassicurata, ma ciò non basta.
Nel dicembre del 2016, Dio aveva deciso che avrei dovuto dare tutto quello che avevo a Lui.
Per giorni non sono stata in grado di alzarmi dal letto con 40 di febbre e i miei genitori, preoccupati, mi hanno portata al pronto soccorso.
La mia diagnosi: sepsi.
La sepsi costituisce una grave risposta sistemica dell’organismo alla batteriemia o a un’altra infezione, ed è associata alla disfunzione o all’insufficienza di organi vitali. Lo shock settico consiste nell’abbassamento eccessivo della pressione arteriosa (shock), potenzialmente letale, e nell’insufficienza di organi causata dalla sepsi. Il 60% dei casi muore.
I medici avevano previsto che sarei morta entro 48 ore.
Sono stata qualche giorno in terapia intensiva, dove ero in perenne conversazione con Dio. Allora mi sono lasciata andare: “Signore, prendimi se vuoi.”
Gli avevo dato tutto.
Ma Dio aveva ancora del lavoro da farmi fare.
Dopo la terapia intensiva, sono stata qualche settimana in isolamento, dove i medici hanno approfondito il mio caso per capire cosa fosse successo, come fossi guarita e cos’avessi in corpo.
Non hanno trovato risposta.
Sono guarita.
Sono tornata a casa.
Ma la sfida non era finita.
Dopo il periodo in ospedale ho iniziato ad avere degli attacchi di panico molto forti e da allora vado dalla psicologa.
Grazie a Dio, oggi, posso dire di non soffrirne quasi più e che «Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?» (Lettera ai Romani 8:31)
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