Così il mondo può vedere Dio

Mentre sedevo, riflettendo sulla bellezza di essere scelte e seguire l’esempio di Cristo in Giovanni 13, ho cominciato a ringraziare Dio per avermi dato non solo la Sua Parola, ma anche il Suo Spirito. Poi ho pensato, esiste una prova più grande dell’essere “messe da parte” che avere lo Spirito Santo di Dio che vive dentro di sé?

Secondo la Parola di Dio in Romani 10:9, quando confessi con la bocca che Gesù è il Signore e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sei salvata. Lode a Dio per il dono della salvezza per grazia, mediante la fede! Lode a Dio che ha vinto il peccato e la morte per noi.

Nel momento della salvezza, ricevi con essa un dono incredibile: lo Spirito Santo (Ef 1:13-14). Ciò significa che la stessa potenza che ha risuscitato Cristo dai morti abita in te (Rom 8:11). Che straordinaria testimonianza essere “messe da parte” rispetto al mondo.

Ci sono prove in tutta la Scrittura che dichiarano come siamo “messe da parte” quando crediamo in Gesù. Una verità potente è contenuta in 1° Pietro 2:10, che presenta la miracolosa trasformazione del credente in Gesù: un tempo non eravamo un popolo, ma ora siamo il popolo di Dio. È evidente che, al momento della salvezza e della rinascita spirituale, Dio è solo all’inizio della sua opera nella vita di chi crede in Lui.

Lodiamo Dio per il dono del Suo Spirito e per la nuova identità che ci ha dato come sue figlie. Dunque, cosa possiamo offrire al Signore in segno di gratitudine? Come dice Paolo in 2° Corinzi 5:14-15, l’amore di Cristo ci costringe a vivere non per noi stesse, ma per Colui che è morto e risuscitato per noi!

Fissiamo lo sguardo su Gesù, che ci mostra la via. La vita di Gesù è stata vissuta per la volontà del Padre (Giovanni 5:30). Quando leggo il bellissimo passaggio di Giovanni 13, sento Gesù dirci: “Seguitemi”.

Giovanni 13:3 dice che Gesù sapeva che Dio gli aveva dato completa autorità e che era venuto da Dio e stava tornando a Dio. In altre parole, Gesù sapeva di essere messo da parte. Indovina qual è stato il risultato della sua separazione? Un amore servizievole. Pur essendo in forma di Dio (Filippesi 2:6), Gesù prese forma di servo, inginocchiandosi per lavare i piedi dei suoi discepoli.

Gesù ci chiama, in Giovanni 13:34, ad imitare il suo atto d’amore, amandoci gli uni gli altri in Cristo. Prima di poter amare in modo efficace coloro che non sono nella famiglia di Dio, dobbiamo amare i nostri fratelli e sorelle in Cristo. Questo è il modello che Dio ci da per raggiungere i perduti, perché Gesù dice che in questo (il nostro amore gli uni per gli altri), il mondo saprà che siamo discepoli di Gesù. 1° Giovanni 4:12 lo esprime così: il mondo può vedere Dio e conoscere il suo cuore dal modo in cui ci amiamo gli uni con glialtri nella famiglia della fede.

Mentre rifletto su questa potente chiamata di Cristo ad imitarlo e amare il suo Corpo e la Chiesa, penso a 1° Pietro 3:15. Questa Scrittura ci dice di glorificare, o mettere da parte, Cristo come Signore nei nostri cuori. Veramente, questo è il primo passo per amare gli altri. Coltivare la propria relazione intima con Dio è l’unico modo in cui ci si può distinguere dal mondo.

Quindi, il nostro scopo come persone nate di nuovo è piuttosto semplice: dobbiamo disciplinarci a cercare il volto di Dio quotidianamente – ascoltare e obbedire. Cercando prima il Suo Regno e muovendoci in connessione con la Vite, porteremo il frutto del suo amore e potremo realmente vivere una vita messe da parte, così che il mondo possa vedere Dio in noi.


Grace Ann

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