Bellezza incorruttibile

Ho da poco compiuto trent’anni. Anche se per alcuni non è un’età molto avanzata, ammetto che per me è arrivata in fretta. Con l’avanzare dell’età, ci sono nuove cose che occupano i miei pensieri. Mi sono accorta di avere un’acuta consapevolezza di quale crema idratante notturna “devo” usare per mantenere la mia pelle tonica. Oppure mi chiedo quale siero comprare per le borse sempre più grandi sotto gli occhi. Mentre vedo sempre più capelli grigi farsi strada, mi chiedo cosa fare: lasciarli crescere o coprirli? Sto valutando quale programma di allenamento iniziare per avere una routine sana. Penso a quale dovrebbe essere la mia moda per sembrare della mia età: né troppo giovane, né troppo vecchia. Grazie a Internet, sento costantemente la pressione di dover affrontare queste cose prima che sia troppo tardi, anche se ho solo trent’anni! 

Avere uno stile di vita e abitudini sane e prendersi cura del corpo che Dio ci ha dato non è una cosa di cui vergognarsi. Tuttavia, quando diventa il nostro obiettivo principale, c’è un problema serio. 

Quando rifletto su questi versetti in 1 Pietro 3, sono incredibilmente sfidata dai miei pensieri. Mi accorgo che mi preoccupo molto di più di come migliorare il mio aspetto fisico con l’avanzare dell’età che di come far crescere il mio aspetto spirituale. 

Le donne dell’antica Roma erano tentate dall’idea di essere notate dagli altri per ciò che indossavano e per come si adornavano. Pietro le esorta a non farlo. Non è forse questo il modo in cui siamo abituate anche oggi? Forse per noi non sono i capelli intrecciati o i gioielli d’oro, ma è facile che siano la cura della pelle, il colore dei capelli o i vestiti migliori. Desideriamo queste cose per la preoccupazione di come gli altri ci vedranno. Non siamo poi così lontane dall’Antica Roma. 

Pietro chiede che il nostro ornamento sia: “quello che è intimo e nascosto nel cuore”. Ciò che è implicito qui è che l’ornamento del cuore non ha lo scopo di farci apparire migliori spiritualmente davanti agli altri. È facile comportarci come i farisei e consumarci per “far crescere” il nostro cuore in modo che gli altri possano vederci e rimanere impressionati. 

L’ornamento in 1 Pietro 3 è che i nostri cuori crescano in modo personale e privato, il che si traduce in uno “spirito dolce e pacifico”. Si tratta di qualcosa di interiore che ha un impatto sul nostro aspetto esteriore, ma non è motivato da ciò che viene dall’esterno.

Uno spirito dolce e pacifico non è nemmeno uno spirito che viene calpestato e non ha voce. Al contrario, riposa nel Signore e si affida a Lui perché operi in noi e attraverso di noi, mentre cresce in quei luoghi nascosti che solo Cristo può colpire. Uno spirito dolce e pacifico non cerca di esibirsi e di ottenere risultati ma vive in base alla sua identità data da Dio. 

Quando ci concentriamo su ciò che è intimo e nascosto nel cuore, ci saranno meno pressioni, meno prestazioni e più carattere simile a Cristo che porta pace e gioia. Questo porterà tanta libertà nel nostro modo di vivere come figlie di Dio ed incoraggerà non solo noi individualmente ma anche coloro che incontreremo. Quando Dio sarà il nostro tesoro e la nostra gioia più grande, gli altri saranno spronati ad adornare i loro cuori con la sua grazia. 

La parte finale di questi versetti è quella che mi colpisce di più: “…che agli occhi di Dio è di gran valore”. È così facile desiderare l’attenzione e il rispetto degli altri! Tuttavia, Pietro sta dicendo che un cuore che ha Cristo come primo e unico tesoro, non solo coltiverà il carattere ma avrà un carattere prezioso per Dio. Quale grande grazia è che, anche nel nostro peccato, abbiamo l’opportunità non solo di essere viste da Dio ma anche di essere preziose per Lui. Questa grazia dovrebbe spronarci a vivere adornando il nostro cuore con una bellezza incorruttibile. Non importa quanti sieri provi il mio corpo di trent’anni, un giorno passerà. 

Voglio invece desiderare uno spirito dolce e pacifico, perché questa è una bellezza che supererà i secoli grazie alla grazia e all’amore di Cristo. 

 

Claire

 

Sfida settimanale: Questa settimana, usa intenzionalmente un dono spirituale che Dio ti ha dato per offrire atti di gentilezza o servizio, che sia un gesto piccolo, come mandare un messaggino di incoraggiamento a qualche credente, ad un’amico o ad un familiare o un gesto più impegnativo come aiutare qualche ora in un servizio cristiano a te vicino.

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