Ancorata

Nel mese di Gennaio ho compiuto 32 anni e riconosco di aver combattuto una serie di battaglie. Battaglie che persone dieci anni più grandi di me tremerebbero al solo pensiero di doverle affrontare. Talvolta prendo in giro me stessa chiamandomi anima vecchia. Ci sono stati momenti in cui ho detto a Dio di essere troppo giovane per affrontare una cosa o l’altra. Tuttavia, quello che mi ha tenuto viva, quello che mi ha spinto a guardare avanti quando l’unica cosa che avrei voluto era sprofondare nella commiserazione, è stato il fatto che un giorno mi sveglierò e questo mondo non ci sarà più. Invece di domande, avrò molte risposte.

Questa speranza non è ancorata al fatto che sono riuscita a tirarmi fuori da qualunque tempesta passata. No! Questa speranza è ancorata al fatto che sono figlia di Dio, Colui a cui appartengono i cieli e la terra. Sono una figlia di Cristo Gesù, che è venuto sulla terra, ha vissuto come uomo e non fu conquistato dal mondo ma lo conquistò. Questo è quello che sono e questo dato di fatto, eterno e meraviglioso, mi tiene salda durante le tempeste della vita.

Questa speranza nella persona di Dio, in quello che può fare e quello che farà, è l’ancora della nostra anima. Quest’ancora non può essere rotta, quest’ancora non è umana, essa non è debole oggi e sarà forte anche domani. Essa è sicura e stabile. Essa è degna di fiducia. Il nostro Dio è una fortezza inespugnabile che non può essere smossa, nessuno ha mai potuto farlo e mai nessuno lo farà.

Gesù ha vinto per noi. Gesù, che ha sperimentato problemi, tribolazioni e sofferenza, ha vinto. Egli è la nostra ancora. Nelle nostre tempeste possiamo ancorarci a Dio ed egli non ci deluderà. Possiamo fortificarci e ricordare a noi stesse le caratteristiche di Colui al quale siamo ancorate per essere nutrite quotidianamente con la sua Parola. La nostra speranza nel compimento delle promesse di Dio ha a che fare con la nostra vita. Per questo possiamo camminare nella sua Parola quotidianamente avendo comunione con Lui attraverso la preghiera e la relazione con altri credenti.

Ho un bimbo di sette mesi e quando guardo le foto e i video di quando aveva solo qualche settimana, mi stupisco di quanto sia cresciuto. È cresciuto ed è diventato più forte perché è stato nutrito e lui stesso ha deciso di essere nutrito e curato. Se non avesse più voluto mangiare non avrebbe smesso di essere mio figlio, ma non sarebbe cresciuto. La stessa cosa accade con la nostra relazione con Dio. Gesù ci ha fatto strada e ci ha acquistato una speranza certa che non può essere scossa. A causa della nostra fragilità umana, tendiamo a dimenticarci di questa speranza quando le tempeste della vita si abbattono su di noi. Dunque, se quotidianamente leggiamo la sua Parola possiamo ricordarci di colui al quale siamo ancorate e che tiene viva la nostra speranza.

Che la nostra speranza sia sempre viva nei nostri cuori!

 

Pace a voi, 

Ebos

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