Nella mia chiesa c’è un uomo devoto, si chiama Giacomo. Giacomo è cieco ma questo non lo ferma dal condividere il Vangelo con chiunque, ma veramente chiunque, incontri. Spesso penso a quanto sarà magnifico quando Giacomo entrerà in paradiso e come prima cosa vedrà il viso di Gesù. Che momento pieno di gloria sarà!
In senso spirituale, tutti stiamo aspettando il giorno in cui la nostra fede ci renderà in grado di vedere. Per coloro che sono credenti, eravamo ciechi ma abbiamo aperto gli occhi a Cristo, e ora aspettiamo il giorno in cui saremo faccia a faccia con Lui. In un mondo pieno di tribolazione, sofferenza e peccato, aspettiamo solo quel momento. Ci aggrappiamo alla Parola di Dio confidando che attraverso lo Spirito Santo saremo in grado di rimanere fedeli fino alla fine.
Una chiamata a perseverare
Il libro di Apocalisse è stato scritto per incoraggiare i santi di quel tempo a perseverare. Per un momento il velo che stava tra il regno eterno e quello fisico si solleva e il lettore di Apocalisse riesce a scorgere un po’ di quello che Dio compirà in futuro. Inizia con le sette lettere di Giovanni alle sette chiese chiese in Asia, ammonendoli e incoraggiandoli a perseverare perché il Cristo risorto regna sul trono.
Potremmo e dovremmo quelle verità scritte alle chiese alla nostra chiesa oggi.
Desideriamo il Regno di Dio, e Apocalisse 1:4–8 e 21:3–4 mostrano la realtà di questo Regno: Lui vivrà con noi e noi, persone di ogni nazione, lingua e tribù, saremo il suo popolo.
Il Regno tornerà
Adamo e Eva sono stati banditi dalla piena presenza di Dio conseguentemente al loro peccato. La nazione di Israele poteva godere della presenza di Dio ma alla fine si è rivolta agli idoli. Dio non abitava più nel loro tempio e tabernacolo. Quando arrivò Gesù sulla terra per vivere in mezzo ai popoli, diventando egli stesso un uomo, fu diverso. La vita perfetta, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo segnarono l’inizio del Regno di Dio attraverso l’opera dello Spirito Santo.
Poiché siamo abitati dal suo Spirito, siamo parte del regno di Dio, proprio qui, in mezzo a un mondo corrotto.
Che cos’è, in fondo, ciò che il nostro cuore desidera?
È la dimora eterna di Dio in mezzo a noi, dove “Egli asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi e la morte non esisterà più” (Ap 21,4).
In quel giorno, il mondo ferito che ora conosciamo scomparirà, e la sposa — la Chiesa — sarà unita per sempre allo Sposo, Cristo, nella perfetta presenza di Dio.
Un giorno glorioso, atteso da sempre.
Speranza e Giustizia
Per arrivare a quel punto dobbiamo guardare avanti con speranza. Nel suo libro “In questi ultimi giorni” Graeme Goldsworthy scrive:
“Dobbiamo tener conto di due modi di parlare della nostra esistenza: possiamo farlo come persone che sono in Cristo e che dunque hanno già raggiunto la meta, o come persone che vivono in questo mondo e quindi proseguono il cammino verso di essa.” (p.471)
Dato che il nostro Dio è buono, ha senso che ci abbia donato questa visione del Paradiso che leggiamo in Apocalisse 21, Lui vuole aiutarci ad essere fedeli in questo tempo di già e non ancora.
Abbiamo bisogno di quella speranza che Apocalisse offre ma abbiamo anche bisogno della promessa della giustizia e giudizio che Dio impartirà al regno terreno perché questa certezza ci sostiene nelle prove.
Nel frattempo, possiamo essere incoraggiate perché abbiamo la sicurezza di avere un eredità che abbiamo ricevuto attraverso lo Spirito Santo. Il mio amico Giacomo, mentre aspetta la venuta del Regno di Dio, testimonia di Cristo mentre si aggrappa a verità come quella in 1 Corinzi 13:12 “Ora vediamo come in uno specchio, in modo confuso; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche io sono stato pienamente conosciuto”.
Qualsiasi sfida tu stia affrontando oggi, aggrappati alla speranza che ci dona Apocalisse 21:3-4. Sappiamo che Satana è sconfitto, che Cristo regna e che il Suo ritorno è sicuro. Verrà un giorno in cui Dio radunerà il suo popolo alla sua presenza per sempre. Vivi oggi alla luce di quel giorno!
Jenna Rea





