Amore reale

Hai mai incontrato qualcuno con un’ossessione per la famiglia reale? Magari sei tu…e va benissimo. La tradizione, la formalità, la loro influenza e il lusso della famiglia reale attira sempre tante persone. Ammetto che c’è qualcosa di affascinante riguardo a questi re, regine, principi e principesse.

Cosa succederebbe se ti dicessi che anche noi siamo parte di una famiglia reale? Una che è anche meglio di quella che conosciamo ai giorni nostri. 1 Pietro 2:9-10 è uno dei miei versetti preferiti della Bibbia. Pietro descrive la famiglia di Dio come “la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato”. Siamo state messe da parte da Dio e per Dio, per proclamare le sue opere meravigliose al mondo.

Esplorando la Bibbia attraverso questo studio, abbiamo visto l’amore di Dio per il suo popolo manifestarsi in tutta la sua pienezza.

La famiglia di Dio è composta da persone molto diverse tra loro, ma una cosa fondamentale ci unisce tutti: la speranza che abbiamo in Gesù.

In Ecclesiaste 3:11 è scritto:

“Egli ha fatto ogni cosa bella a suo tempo; ha anche messo nel cuore dell’uomo il senso dell’eternità; tuttavia l’uomo non può comprendere l’opera che Dio ha fatto dal principio alla fine.”

È Dio stesso a mettere l’eternità nel cuore dell’uomo. Egli ci ama troppo per lasciarci morti nel nostro peccato: è lui a prendere l’iniziativa della salvezza.

Ecco perché Pietro dice che siamo scelte.

Quindi, quali sono le ricchezze che abbiamo in Cristo che vengono insieme al nostro sacerdozio? Efesini 1 è pieno di benedizioni che provengono dall’unione con Cristo: salvezza, redenzione, giustificazione, unificazione, e glorificazione, ma queste sono solo alcune. Tutte queste, ma anche altre, sono doni per i quali non abbiamo fatto niente, non ce li meritiamo. L’amore di Dio ci ha raggiunto per salvarci mentre eravamo ancora peccatori. Ora abbiamo il compito di conoscerlo e di farlo conoscere attraverso i secoli.

La seconda parte del versetto di oggi mette enfasi sulla risposta del credente all’essere scelto da Dio. Le benedizioni che abbiamo ricevuto non sono lì solo per beneficiarne noi in prima persona. Dio ci chiede di condividerle con altri. Quando al college ho imparato come predicare il Vangelo, ho anche imparato a chiedere alle persone “Qual’è stato il regalo migliore che hai ricevuto?” Alcune risposte erano una macchina, un Xbox oppure un animale domestico. Anche se questi possono essere ottimi regali in confronto alla salvezza che Cristo ci ha portato non sono niente. Quello è il regalo più grande.

E se ti avessero regalato il regalo migliore del mondo non vorresti farlo sapere a tutti? Il mio intento non è quello di farti sentire in colpa per non predicare il Vangelo ad altre persone. Fidati, l’evangelizzazione certe volte è difficile anche per me. La realtà del nostro essere in Cristo è che lo Spirito Santo vive in noi e rende Cristo conosciuto attraverso il modo in cui viviamo.

È una gioia essere messi da parte rispetto al mondo, vivendo nell’obbedienza ai comandamenti di Dio, affinché gli altri possano vedere in noi la somiglianza con Cristo e desiderare di conoscerlo anche loro.

Quando ero più giovane e immatura nella mia fede, credevo di poter scegliere io a quali parti della Bibbia obbedire e a quali no. Credevo di poter essere un po’ di Dio e un po’ del mondo allo stesso tempo. La cosa di cui non mi rendevo conto allora, è che si prova molta più gioia ad arrenderci completamente a Cristo che solo parzialmente. Nel libro di David G. Benner, Arreso all’amore, l’autore scrive: “Arrendersi all’amore ci offre la possibilità di liberarci dal senso di colpa, di liberarci dallo sforzo di guadagnarci l’approvazione di Dio e di amare sinceramente Dio e gli altri come il Padre ama noi.”

Amica, possiamo amare gli altri solo se prima capiamo come amare nostro Padre. Tutto ciò che deriva da noi attraverso il suo immenso amore per noi sarà una rappresentazione di Dio per le persone che ci circondano. Se l’amore di Dio ti è un concetto nuovo sei nel posto giusto. Sei scelta, amata, redenta, e chiamata da un Padre che non è distante o anaffettivo, ma aspetta solo di accoglierti a braccia aperte.

Jayci Williams

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