Il banchetto alla presenza di Dio

Man mano che crescevamo, la differenza fra me ed i miei fratelli divenne sempre più evidente. Nonostante questo, c’era una cosa che non ha mai smesso di unirci: l’odore dei pancake al cioccolato che mia madre cucinava sulla griglia insieme al bacon il sabato mattina. Pochi minuti dopo aver adagiato la prima fetta di pancetta sul soffice pancake, ognuno di noi correva a prendere una sedia, riempire un bicchiere con del succo d’arancia e litigare per appropriarci del pancake con più cioccolato.

Non importava quello che avevamo deciso di fare il resto della giornata, eravamo tutti insieme a tavola per colazione. In una giornata normale ci saremmo incontrati a malapena, fra le nostre frenetiche attività quotidiane, soprattutto dopo essere diventati un pochino più grandi e doverci destreggiare tra scuola, sport, lavoro e impegni sociali. Tuttavia, quei sabati speciali, nostra madre insisteva perché tutti fossimo a tavola, insieme. Mangiavamo. Ridevamo. Condividevamo aneddoti e ci connettevamo gli uni gli altri. L’odore della nostra colazione preferita non ci avvicinava solo al tavolo da pranzo ma anche gli uni gli altri.

Quando ho letto questi versetti sull’avvicinarsi a Dio, mi sono immaginata qualcosa di simile: seduti con Dio di fronte ad una tavola imbandita di grazia e misericordia.

Sedersi a tavola

Prima di Cristo ero una peccatrice, indegna di cenare alla tavola di Dio. Non c’era niente che potessi fare, o non fare, per rimuovere la barriera presente fra me e il mio Creatore. La lettera di Paolo mi ricorda che non ero solo lontana da Dio e separata da Cristo ma anche esclusa dal suo popolo speciale. Ero sola e senza speranza.

Paolo sta parlando in modo molto specifico ai suoi lettori gentili in questo brano, sottolineando la divisione fra Giudei e Gentili prima di Cristo. Questo non significa che i Giudei fossero degni di sedersi alla mensa di Dio. Anche loro erano separati da Dio, bisognosi di qualcosa o Qualcuno che rimuovesse il loro peccato e la loro peccaminosi.

L’unico modo, per tutti noi, di essere portato vicino alla tavola di Dio è attraverso il sangue propiziatorio di suo Figlio, Cristo Gesù.

Siediti a tavola

Non siamo solo invitate a sederci a tavola con Dio attraverso il sangue propiziatorio di Cristo ma siamo anche riconciliate con Dio e con gli altri. Poiché Dio è ricco in misericordia, se crediamo in Cristo, non ci dà quello che avremmo meritato: morte e separazione da lui. In questo scambio meraviglioso, siamo riconciliati con una relazione con Dio ed entriamo a far parte della sua famiglia. Veniamo avvicinate ai nostri fratelli e alle nostre sorelle in Cristo i quali sono stati avvicinati a Dio a loro volta tramite la fede.

Matteo 22:1-14 Gesù racconta la parabola delle nozze. Il banchetto del re non era riservato solo a quelli che erano inizialmente invitati, coloro che a prima occhiata potrebbero essere più degni di un gran banchetto. Infatti, molti di loro ignorarono l’invito e il re decretò che l’invito fosse esteso a tutti quelli che fosse possibile trovare (v.10).

Da questa parabola vediamo che nessuno è più degno di un altro per sedersi al banchetto di Dio perché l’invito è aperto a tutti. L’invito è il risultato del desiderio di un Re di condividere le sue benedizioni con il suo popolo. È solo attraverso questo invito che possiamo trovare posto a tavola.

Dio mi ha invitato alla sua mensa. Ha portato me peccatrice vicina a lui ma anche vicina ad una comunità di altri peccatori salvati dalla stessa grazia. Egli desidera che stiamo insieme, che mangiamo insieme, che prendiamo parte delle benedizioni spirituali e dei doni che egli dà a tutti noi, che possiamo ridere, gioire e portare i pesi gli uni degli altri insieme.

È in questo tipo di comunità che siamo vicini a Dio. Che pasto meraviglioso, internazionale, variegato e vibrante è quello che Dio ci ha invitato a prenderne parte!

Andrea Lopez

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