Ho cinque figli (lo so, lo so… molti bambini e molto caffè per una casa sola). Tuttavia, uno dei nostri mantra come genitori è: in famiglia si ubbidisce interamente, prontamente e con allegria!
Ora, dal momento che i miei due figli più grandi sono gemelli e quasi adolescenti, questa frase è stata ripetuta per più di un decennio. Come puoi immaginare, con sette persone sotto lo stesso tetto, ognuno di noi, compresi mamma e papà, è tenuto a rispettare la Parola di Dio e i suoi statuti.
La ragione dell’ubbidienza
L’ubbidienza serve certamente a eliminare il caos che cinque bambini portano con sé ma è soprattutto un modo per insegnare ai nostri figli che l’ubbidienza è l’unico modo di onorare Dio e dimorare nel suo amore.
Fin da piccoli, abbiamo loro insegnato a ubbidirci comunque, in ogni modo, in modo che potessero imparare a finire i loro compiti. La nostra speranza è che imparino che non devono pensarci altre persone a finire quello che hanno iniziato o che non debbano ripetere la lezione perché non l’hanno imparata.
Abbiamo chiesto ai nostri figli di ubbidire anche con un ‘cuore disposto’. Ubbidire in modo riluttante è semplicemente una mera modifica nel comportamento. Come il nostro buon Padre Celeste, anche noi ci teniamo più al loro cuore e allo sviluppo del loro carattere che ad una cieca ubbidienza. Vogliamo che imparino a fare quello che è giusto, con una giusta attitudine. In questo modo il loro cuore verrò trasformato in un modo in cui l’ubbidienza riluttante non potrebbe mai fare.
In altre parole, stiamo usando l’ubbidienza come un modo di amare i nostri figli e aiutarli a vivere in modo da onorare Dio. Non la stiamo aiutando come strumento di repressione per controllarli. Anzi, essa è un invito a vivere in modo che sia per loro di benedizione e li aiuti ad amare Dio, loro stessi e gli altri, in modo giusto.
L’amore sfocia nell’ubbidienza
L’ubbidienza non gode di buona reputazione nella nostra cultura individualistica. Frasi come “Fai quello che vuoi!” o “Fai quello che ti senti di fare!” le sentiamo ogni giorno. Inoltre, vediamo ogni giorno esempi di uomini che hanno usato l’ubbidienza come strumento distruttivo per il controllo e l’abuso delle proprie vittime.
Quando la società ci dice di fare quello che ci sentiamo o di usare l’ubbidienza come forma di controllo, le Scritture ci invitano a vedere l’ubbidienza come un modo per dimorare nell’amore perfetto e buono di Dio.
L’incoraggiamento dell’ubbidienza
Il nostro testo SOAP di oggi dice:
“Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.”
La Parola di Dio ci dice che l’ubbidienza e l’amore vanno di pari passo. In effetti, l’ubbidienza è la chiave del dimorare, ovvero del rimanere, nel suo amore! L’ubbidienza non è una forma dogmatica di controllo ma un invito ad una vita trasformata dalla redenzione. Essa ha a che fare con l’amore di Dio che vuole redimere l’umanità dando loro l’invito a dimorare in lui, a confidare che le sue vie sono meglio delle sue e a vivere una vita di ubbidienza come maniera di amare Dio e gli altri.
Dunque se, come a me (o ai miei figli), a volte non piace l’idea dell’ubbidienza, la mia preghiera è che questo brano sia un balsamo al tuo cuore e ti possa ricordare che la tua ubbidienza non è un modo di controllo religioso. Piuttosto, è un invito a vivere una vita che dimori nella bontà dell’amore di Dio per te e per tutta l’umanità.
Brittany Salmon