Ti copro io le spalle!

Chi va sparlando svela i segreti, ma chi ha lo spirito leale tiene celata la cosa.

(Proverbi 11:13)

 Ricordo un episodio molto imbarazzante che mi è capitato da bambina. Non posso credere che te lo stia raccontando, è talmente imbarazzante ricordarlo ancora oggi che sono adulta! Tuttavia, te lo racconto perché ho la netta sensazione di provare ancora molta empatia verso la bambina che sono stata e perché ricordo perfettamente la sensazione di protezione anche in un momento in cui sarei potuta diventare lo zimbello della classe. Ero all’asilo e mi doveva essere sfuggito il momento in cui la mia maestra ci aveva detto di andare in bagno prima di iniziare di nuovo con le lezioni del pomeriggio. Tornata in classe,  non appena la maestra aveva iniziato a spiegare, rimasi scioccata e disgustata dal fatto di essermi fatta la pipì addosso senza neanche accorgermene. Alzai timidamente la mano e chiesi alla maestra di avvicinarsi al mio banco. Senza che dicessi una sola parola, la maestra aveva già intuito l’umiliazione che i miei occhi le avevano trasmesso.

Quello che fece dopo fu un atto di gentilezza direttamente dal cielo. Riconobbe subito l’inconveniente e, con grande delicatezza e tatto, invitò i miei compagni di classe a mettersi in fila per un’avventura a sorpresa. Poi, li accompagnò verso la fontana che si trovava all’esterno per far prendere loro un sorso d’acqua (qualsiasi cosa diventa un’avventura per dei bambini di cinque anni!), lontano da me, mentre lei chiamava un’altra insegnante per farsi aiutare. Poi tornò in classe, occupandosi del mio lago di imbarazzo, nel vero senso della parola. Mi disse che saremmo andate in bagno per cambiarmi ma che non avrei dovuto preoccuparmi perché lei mi avrebbe coperto le spalle durante il cammino senza che nessuno potesse notare quanto era accaduto. Mentre andavamo verso il bagno, notavo gli sguardi degli altri bambini che certamente si stavano domandando “Che cosa è successo ad Andrea?”. Dato che i bambini a quell’età sono oltremodo onesti e diretti, non c’era dubbio che questo episodio sarebbe potuto diventare qualcosa di più grande e, se i miei compagni si fossero accorti dell’inconveniente, mi avrebbero certamente fatto preda delle loro prese in giro per molto tempo.

Invece, la mia insegnante capì l’importanza di nascondere un problema che avrebbe portato un danno invece che un vantaggio. Comprese che la mia sofferenza avrebbe potuto essere bersaglio dei pettegolezzi degli altri e trovò un modo per assicurarsi che quel momento non diventasse per me un’etichetta permanente. Mi coprì letteralmente le spalle nel momento in cui ne avevo estremamente bisogno. Forse tu sai cosa si prova quando il dolore, l’imbarazzo, gli sbagli, le perdite o le difficoltà di un problema privato diventano argomento di pubblico dominio. È così facile diventare oggetto di pettegolezzi fra amiche o di pubblico spettacolo sui social! Forse puoi metterti nei panni della me bambina di cinque anni o pensare ad una situazione che è diventata occasione di scherno per gli altri. Forse puoi capire il dono di avere un’amica preziosa che ti protegge, ti fa da scudo e ti copre con grazia, invece di usare quel momento per sottolineare il tuo dolore e renderlo argomento di pubblico interesse. Quell’insegnante mi ha mostrato, con parole e azioni, che un’amica mi stava coprendo le spalle. Sarebbe potuto essere uno dei ricordi più spiacevoli della mia infanzia invece è diventato uno splendido ricordo di qualcuno che si è preso cura di me, facendo quel famoso miglio in più, per proteggermi e preservare la mia dignità in un momento in cui ero così vulnerabile.

Vorrei poter dire che ho sempre seguito l’esempio di quell’insegnante gentile e saggia. Vorrei poter dire che ho sempre stoppato il chiacchiericcio di quelli che si guardano e sussurrano fra loro “Cosa le è successo?”. Vorrei poter dire che ho sempre fatto di quelle conversazioni un’opportunità per portare grazia ed empatia verso un altro essere umano. A volte l’ho fatto, altre no. La mia speranza e la mia preghiera è che io possa essere sempre come quell’insegnante, consapevole che posso scegliere di essere colei che aggiunge del dolore o della vergogna quando qualcun altro cade o è ferito, oppure, essere la persona che descrive Proverbi 11:13 “chi ha lo spirito leale tiene celata la cosa “, ovvero, quella persona che cerca un modo di coprire gli altri con grazia e gentilezza. So chi voglio avere intorno a me come amiche ma so anche che tipo di amica voglio essere: quel tipo di persona degna di fiducia che possa dire “Hey, amica, non preoccuparti, ti copro io le spalle!”

Andrea

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